lunedì 18 giugno 2018

Quella volta che incontrai Channing

Amo Los Angeles per i motivi più svariati.
La amo incondizionatamente, così come si dovrebbe amare un compagno, un amante.
La amo perché mi da' tanto, la amo perché è il mio "Brodo caldo per l'Anima".
Ma soprattutto perché è la Terra del "Tutto può Succedere".
Lì non è solo una frase fatta, senza senso. Lì, davvero tutto può succedere e cambiare nell'arco di pochi secondi. E quando dico "Tutto", intendo davvero tutto. Nel bene e nel male.
Ma questa è una bella storia, anzi bellissima.

Risale ad un caldo giorno di Dicembre di due anni fa.
Giorno cominciato come tanti altri, con un accenno di mal di testa.
Sei ancora a casa e non hai programmi per la giornata. Arriva il messaggio al telefonino da  un'amica, dice: "Prepararti, che passo a prenderti e andiamo a Santa Monica".
WOW
Così, mentre siamo sulla strada per la spiaggia, in macchina, ridendo e ascoltando una delle radio locali, squilla il cellulare.
La voce concitata dall'altro capo del telefono è quella del tuo amico che dice: "Corri qui, dove sei ?!?!?!? Ho appena visto l'Amore tuo (n.d.r. leggi Channing Tatum) parcheggiare la sua auto di fronte a me".
Così la tua (Santa) Amica asseconda la tua follia e tornando indietro, ti porta a quell'indirizzo, poco chiaro.

Ci troviamo in una strada, seppur centrale, deserta.
Parcheggiate, l'una difronte all'altra, solo le nostre due auto, quella della mia amica e quella di Channing.
Faccio un giro di perlustrazione per assicurarmi che sia prorpio la sua.
Lo era davvero.
Do' un'occhiata al parchimentro, ancora quasi un'ora.
Così ci mettiamo sedute nel bagagliaio aperto di una comodissima Toyota Prius a prendere il sole.
E ce n'era tanto di sole quel giorno. Circa 28 gradi.
Lì, Ferme a guardare le palme come dipinte in un limpidissimo cielo azzurro e a scherzare su quello che, da lì a poco, sarebbe successo.
La istruivo sulla Meraviglia che sarebbe comparsa al nostro orizzonte, con dei video su Youtube.
Poi, da lontano, lo vidi arrivare, con la sua inconfondibile camminata.
Mi avvicini a Lui, anche perchè ero stata precedente minacciata che se non fossi andata, ci sarei stata praticamente lanciata contro.
L'ho chiamato come si chiama qualcuno che conosci e frequenti da molto tempo.
Lui, gentilissimo, anche se un po' spaventato e perplesso perché non si aspettava di trovare qualcuno lì, si ferma e parla con me.
Gli dico che sono Italiana, lo seguo da molti anni e vorrei una foto con Lui.
Dice sì senza problemi.
Così, mentre mi metto al suo fianco e lo abbraccio, capita che la tua amica fa finta di avere difficoltà con il cellulare, perde tempo, per fartelo tenere abbracciato ancora qualche attimo in più.
Che altro aggiungere  .... ah le foto !



sabato 26 maggio 2018

Quasi due anni di silenzio

Due anni di silenzio.
E dire che di cose ne sono successe, e non poche.
Sono andata e tornata da Los Angeles almeno un'altra volta da allora.
E in mezzo, oltre a scorrere il fiume (Cit.), è passata un bel po' di vita.
Quando mi dicono che dovrei scrivere un libro sulle mie avventure, o meglio, disavventure, forse hanno proprio ragione, e un giorno magari lo farò.
Ma poi mi chiedo: "A chi interesserebbe ? C'è davvero qualcuno che lo leggerebbe?"
La mia storia non è abbastanza triste da essere considerata un caso umano, per intenderci uno di quelli che si vedono in alcuni talk show di dubbio gusto e molto trash, né abbastanza felice e piena di effetto "WOW" da suscitare l'invia delle persone che leggendola, magari, sognano di avere un giorno una simile vita.
Facciamo che al momento scrivo un diario cibernetico, invece che cartaceo.
Facciamo che io lo scrivo e io lo leggo.
Dove mi trovo al momento? A Los Angeles ovviamente ... che domande !!!!
Sono qui oramai dal 25 agosto 2017.
E' inutile dire che questi mesi sono volati lasciando ricordi sparsi. Proprio come un colpo di vento su un Soffione.
Alcune volte sembra che io sia arrivata qui solo pochi giorni fa, altre sento e accuso la pesantezza di tutte le cose successe, e ripensandoci, tutto questo tempo non è stato davvero poco.
Ancora qualche mese, ancora qualche collezione di ricordi e poi si ritorna in Sicilia, alla vita vera.
Molte cose le avrei ancora dovute fare, altre me le sarei risparmiate.
Tanti amici nuovi, tanti vecchi, tanti trovati e alcuni persi strada facendo.
Qui la vita corre al doppio della velocità che nella mia Hometown, o Italia in genere.
Troppe cose da fare e da vedere, e sembra che 24 ore siano in realtà 12.
Quindi scriverò di questi mesi al mio rientro in Sicilia. La mia amata-odiata Sicilia Bedda.
Avrò modo di mettere in ordine questo lungo lasso di tempo, di metabolizzarlo e riviverlo con la distanza che generano i ricordi.