Spero che anche quest'anno gli Angeli che ho in Cielo, mi continueranno a proteggere, visto che sono un danno vivente.
Una calamita per i disastri. Se c'è un pericolo o un pazzoide nel raggio di un miglio, inevitabilmente entrerà nella mia orbita. Con successiva collisione.
Lo scorso anno ho messo a segno una quantità considerevole, visto i pochi giorni di permanenza a LA, di ''E' andata male, ma poteva andare peggio''.
Tralasciando le volte in cui sbagliavo fermata di bus e perdevo un'ora per rimettermi sul mio percorso.
Oppure quella in cui aspettai 50 min. ad una fermata desolata, nel senso che ero solo io lì, un autobus che non sarebbe mai passato perché non faceva quel tragitto la domenica mattina.
La mia mente rimuove i brutti ricordi. Ma il filtro, ho notato che spesso funziona anche con tutti gli altri.
In due episodi, in particolar modo, ho davvero rischiato la vita. Sarà che vedo troppi CSI, Criminal Minds e affini, ma ho pensato davvero di finire come una di quelle poverette che solo il proprio dentista poteva identificare!
La prima cazz, ehm volevo dire minch.. ehm no scusate, stupidaggine che ho fatto, risale ai primi giorni in cui ero lì.
Al mio Portatile si stava scaricando la batteria, e, sebbene avessi vari adattatori di prese, mi mancava giusto quello a tre uscite. Dopo avere girato per diversi negozietti, stanca e sfinita, buono mi parse, di entrare nell'ennesimo.
Era uno di quei negozi, non so se avete presente, che non hanno la porta di ingresso sulla strada, ma prima una specie di corridoio con vetrine panoramiche ai lati.
Realizzai troppo tardi che era buio pesto, sebbene non fosse più tardi delle 18, che la zona era un po' isolata, e che al suo interno vi erano solo due uomini: i proprietari.
Uno mi venne incontro e aprì la porta. Ecco quello fu il momento in cui lo capii.
Rimasi fuori e gli chiesi quello di cui avevo bisogno. Ma lui mi disse, insistendo, di entrare e che aveva questo tipo di convertitore. Non appena la porta si chiuse alle mie spalle vidi che lui la stava chiudendo a chiave.
Mi sentii morire e mi si raggelò il sangue.
In questi momenti io perdo completamente la capacità di razionalizzare, il mio cervello evapora del tutto.
Non volevo fare capire loro che ero agitata, gli dissi che visto che era quasi ora di chiusura sarei tornata l'indomani, non c'era fretta.
Insistevano.
Cacciarono fuori qualche adattatore, e io senza nemmeno guardarli, dicevo che questi già li avevo.
Alla fine, non so come, riuscii a farmi aprire quella maledetta porta.
Quando fui sul marciapiede, ricominciai a respirare e corsi verso il viale più frequentato.
E questo succedeva solo all'inizio. E non è nemmeno la cosa più grave.
Quella l'ho già raccontata qui all'indomani, facendomi fare cazziatoni transoceanici e ricevendo minacce di percosse violente al mio rientro in Italia.
Adesso rido e ci scherzo su, ma fu traumatizzante. Giuro.
Chi non ricorda la mia pazza avventura col ''Russo'' e il suo amico ''Ballerino''.
Chissà poi cosa mi spinse, insieme alla mia roommate, a salire nella macchina di due perfetti sconosciuti appena incontrati in una discoteca di Hollywood dove alcool e droga erano la cosa più banale, nel cuore di un venerdì notte di dicembre.
Mi fosse almeno piaciuto uno dei due, potevo dare una, anche se stupida, giustificazione al mio assurdo comportamento.
Trovarsi in un appartamento con due tipi mai visti: il ''Ballerino'' e il suo roommate appena svegliato e il terzo, il ''Russo'' giù a cercare parcheggio, e per quello che ne sapevo io, poteva anche chiamare ''rinforzi'' alla squadra, mi ha fatto capire quanto fossi stata idiota.
Appena io e la mia amica Beau siamo salite in macchina, tre sportelli quindi non mi sarei nemmeno potuta lanciare dalla vettura in movimento, mi sono detta ''Ma che cazzarola hai fatto !!!!! Tu che nella tua città non esci di sera perché hai paura !!!!!''. Finisco di pensarlo e Beau mi passa il suo I-Phon con la scritta, in inglese ovviamente: ''Ma che stiamo facendo? Siamo con due sconosciuti e non sappiamo dove ci stanno portando!!'' La guardo, e vedo che ha gli occhi sbarrati. Mi sono detta: ''Ok è la fine, o quasi''. Chi, Chi avrebbe mai potuto sapere dove eravamo e con chi, se non lo sapevamo neanche noi.
Pensavo ci stessero portando in un altro locale, e invece mi ritrovai davanti ad un palazzo.
Non che se ci portavano in un'altra discoteca ero meno stupida, ma mi sarei sentita più al sicuro.
Mai, come in queste due occasioni, mi sono sentita più vulnerabile e soprattutto senza controllo sulle mie facoltà intellettive, non riuscivo a concepire un solo pensiero, tranne ''E' la fine''.
Per fortuna, tutto si è risolto per il meglio. Il ''Russo'' è salito e ci ha accompagnate a casa, suo malgrado.
Già in portineria di casa nostra sarei caduta sulle mie ginocchia e baciato il pavimento.
Vi ho raccontato tutto questo appunto per farvi stare tranquilli, per dirvi che io me la so cavare e che a LA non ci sono pericoli .... ehehehehheh Vi ho tranqullizzati vero?
Bhe se non vedete miei post, qui o su Facebook, per più di due giorni .....
Ma a questo vanno aggiunte anche cose carine. Tipo quando dissi a Mickey Mouse a Disneyland abbracciandolo forte forte ''I Love You'' e lui mi mandava bacetti.
O quando il giorno prima della partenza da LA, chiamando la società di Shuttle che mi doveva portare da casa all'aeroporto, l'operatore mi chiese dove abitavo, era un hotel o altro e io candidamente gli risposi ''I live in a ''Condom'', invece di ''Condo'' ....starà ancora ridendo ....
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