Io, poi, amo fotografare, ma non amo essere il soggetto delle foto.
Sono sempre alla ricerca dello ''Scatto Perfetto''.
Ogni fotografia, un ricordo.
Anche se per alcuni, non c'è davvero bisogno che siano impressi in una pellicola.
Uno dei miei obiettivi era quello di vedere tutte le spiagge lungo la Pacific Coast Highway. O quanto meno quelle principali, suvvia la maggior parte.
Sarebbe stato bellissimo percorrere quella Highway su una decapottabile, ma in realtà un qualsiasi catorcio sarebbe andato benissimo.
Bella la scena: io seduta al posto passeggero, con il vento che accarezza il volto e i capelli in una splendida, calda e assolata giornata, come solo Los Angeles può regalarti anche a dicembre. Col cielo azzurrissimo sopra di me. E io con l'espressione estasiata.
Nella realtà sarebbe stata più o meno così: io che lottavo per tenere i capelli a posto e che continuavano a frustarmi il viso. Sugli occhi, dentro la bocca. Il vento che, essendo dicembre e stando vicino al mare, era abbastanza freddo e insopportabile, oltre che fastidioso. E sarei scesa dalla macchina che manco Napo Orso Capo !!!
Invece l'ho percorsa su un Bus, un comunissimo Bus, pieno di persone sedute lì per i più svariati motivi.
Io col cuore in gola e gli occhi lucidi e loro, magari, anche stanchi di vedere un tale spettacolo.
Quanto li ho invidiati.
Mi ripetevo: ''Loro vivono nella città che adoro''. ''Perché loro sì e io no??''
Ci volevano almeno due ore, quando andava bene, per raggiungere Malibu. E così nel Bus, con le mie immancabili cuffie alle orecchie, guardavo quelle persone, e cercavo di immaginare la storia che avessero alle spalle. E desideravo disperatamente potere essere una di quelle persone ed avere anche io una storia, da raccontare o immaginare, nella Città degli Angeli.
E così arrivai alla famosissima Zuma Beach. O quasi.
In realtà di spiaggia, vista una le hai viste tutte.
Ma non è esattamente così. Zuma è la prosecuzione o precede, dipende da quale lato arrivi, un'altra spiaggia che aveva attirato non poco la mia curiosità: Point Dume State Beach.
Ho già scritto sulla sua bellezza qui (vedi ''Beaches''). Mi piaceva questo mix di sabbia e rocce.
E così, armata di pazienza, ho atteso dall'Hollywood Blvd, il Bus 217 seguito dal lunghissimo tragitto del 534.
Se non altro, il paesaggio non è male. Eccezion fatta per l'Interstatale 10 che è tutta 'interna', il resto è meravigliosa costa !
In attesa del 534. Neve sulle montagne !!! |
Scesi alla fermata sbagliata.
E poteva essere !!!
E mi dovetti fare circa 1,2 miglia, di camminata, in piena ''Pacific Coast Highway'', che tradotto in termini temporali, mi è sembrato un secolo. Quasi mezz'ora a fissare asfalto, oceano e sabbia. Con le macchine che mi sfrecciavano al fianco.
Alla prima fermata utile di Bus decido di fermarmi.
Dopo 20 min. circa, finalmente passa.
Di nuovo il 534.
Alla Fermata ... |
E il tempo si accumulava.
Ci salgo per una sola fermata e arrivo al benedetto accesso di Zuma Beach !!!!
E mo' ?
Mi trovo davanti una enorme distesa di sabbia e niente più.
Alla mia sinistra un grazioso laghetto, Zuma Lagoon, per l'appunto.
Ok, mi butto letteralmente sulla sabbia, esausta, a godermi tutto quello per cui ero arrivata fin lì.
Foto di rito, ovviamente fatte con l'autoscatto visto non c'era nessuno, almeno nelle immediate vicinanze, e la marcia ricomincia.
Zuma Lagoon |
Zuma Lagoon
Intravedo in lontananza una roccia familiare: Point Dume State Beach.
''E che fa non ci vado?'' Mi sono detta.
Era davvero lontana dal punto in cui ero.
Un tragitto, peraltro, reso ancora più complicato se fatto sulla spiaggia.
Ho retto solo per metà, poi ho cercato il percorso interno asfaltato.
Questa volta le miglia sono state 1,4 per circa mezz'ora di sana passeggiata in riva all'Oceano.
Ma una volta arrivata lì ne è valsa davvero la pena !!!!!
E questo mi porta al titolo del post: ''La storia dietro una foto''.
La foto che sto per postare, è davvero significativa per me. Quasi una metafora.
Mentre camminavo verso il mio obiettivo, mi sono più volte ripetuta: ''No, è troppo lontano. Non ce la farò mai''.
Avevo degli orari di bus da rispettare, altrimenti potevo rimanere lì.
Ma dovevo farcela. Avevo tanto sognato quel posto.
Mi sono fermata diverse volte.
Guardando dietro di me: quanta strada avevo fatto.
E poi avanti: quanta ancora da fare, con la sabbia che mi rallentava.
Non so quante volte mi sono fermata per dire ''Ok basta, torno indietro, troppo lontano, troppo tempo''.
E intanto camminavo.
Una coppia di ragazzi sulla battigia aveva fatto un pupazzo di neve ... di sabbia.
Erano attrezzatissimi: ci hanno pure messo rametti per le braccia, naso, occhi e cappellino e poi si sono posizionati ai due lati, pancia a terra per una bella foto !!!
Ci siamo guardati e sorrisi.
E Point Dume sempre lontano.
Opto per il percorso ''facilitato'' asfaltato.
Mentre cammino, non posso fare a meno di pensare a quanto bello debba essere quel posto in estate.
A tutte le persone che lo popolano, al sole caldo ...che meraviglia.
''Ok ! Mi sto avvicinando''. ''Adesso sono proprio vicinissima''.
Momento foto !!!!!!!!!!!!
Sì, ma a chi chiedo????? C'è solo un gruppetto che sta pure andando via.
Faccia tostissima e chiedo, come di rito: ''Hi ! Could you take me a picture, please??''
Sì, ma io ne volevo tante, a ridosso della scogliera a picco sull'oceano !!!!
Ancora qualche passo e....ecco ero lì.
Mi sono avvicinata a quell'immensa montagna e gli ho appoggiato il mio palmo contro, sorridendo soddisfatta.
Era la mia conquista.
Non l'avevo scalata, ma ero arrivata là dove non pensavo mai sai arrivata e dove avevo desiderato essere.
Vedo dei bidoni della spazzatura sparsi lì intorno. Con dei coperchi sopra.
Idea !!!
Evvai di autoscatti !!!!!!!!!!!!!!!
I risultati?
Questi:
Zuma Lagoon sulla sinistra e quello in fondo: il mio Obiettivo ! |
Neanche a metà strada .... |
Cammina Cammina |
''Anna Maria è stata qui'' |
Lungo la strada del ritorno, mi voltavo indietro a guardare la mia ''Conquista'' e poco lontano dalla strada, sempre sulla spiaggia, c'era un ristorante.
Stavano per celebrare un matrimonio in riva all'Oceano.
Come ho sempre sognato io.
Era quasi il tramonto, gli invitati stavano per sedersi sulle sedie sistemate sulla sabbia, i bambini si rincorrevano, il violinista era pronto a suonare e dentro il locale ho visto la sposa.
E' stato emozionante.
Lacrimuccia? Beh sì ovvio.
Ho esitato un po' prima di riprendere il passo.
Vogliamo leggere la giornata come una serie di segni?
Io Sì !
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