Credetemi, non si ha tempo per fare niente altro, durante una giornata tipo, che girare o lavorare.
So che se non ci siete mai stati, stenterete a crederlo. Ma è così.
Distanze interminabili da coprire, per chi è meno fortunato, con bus e metro.
Questa Città degli Angeli mi assorbe completamente e mi ubriaca.
Alle volte mi confonde, ma non mi ha mai spaventata. Mai una volta che mi sia sentita in terra straniera, estranea, fuori posto. Questo, invece, mi succede nella mia città.
Spesso quando cammino mi chiedo "Dove sono? Che ci faccio qui?"
Lì tutto mi è così familiare e vivo la quotidianità con naturalezza, come se quello stile di vita mi appartenesse da sempre, come se non avessi fatto altro in tutta la mia vita.
Non appena arrivo a Los Angeles, Tac, in automatico mi adeguo perfino al cambio di fuso orario senza problemi. Quando invece torno ci metto settimane ad abituarmi a tutto.
A El Lay, tutto è sempre in continuo movimento. Niente è uguale al giorno precedente. Tutto cambia.
Che poi tutto questo vortice di cambiamenti non è necessariamente una cosa brutta. Anzi. A me piace e mi ci sono abituata, anche se non facilmente.
Los Angeles è quella che posso definire tranquillamente: "Un porto di mare''.
La gente è di passaggio. Viene, resta per un po' e poi inevitabilmente va via.
Ovviamente alcuni restano e ne fanno la loro casa, altri, i più fortunati, ci sono nati.
C'è un sacco di gente sola, senza considerare un intero popolo di homeless e persone che non stanno bene di testa.
Apparire sempre al massimo della forma fisica. ''Magro è bello, ma secco anche meglio''.
Conta molto come ti presenti e chi frequenti.
Il luogo in cui si passano più ore è la palestra. O a correre da qualche parte. Si ha un gran bell'imbarazzo di posti tra cui scegliere, tra parchi e zone dal panorama mozzafiato.
Curare il corpo è bene, forse lì è diventata una vera ossessione, ma anche occuparsi di coltivare le vere relazioni non sarebbe male.
Di vero c'è ben poco.
Eccolo il lato oscuro di El Lay.
Ma io l'ho sempre detto che non è Perfetta ! Ho solo detto che è Perfetta per me.
D'altra parte anche Wonderland di Alice, non era poi così perfetta.
E si impara anche quella giusta dose di cinismo, menefreghismo e mettere se stessi davanti a tutto e tutti. Cosa buona e giusta se fatta bene.
In vero, c'è chi ne abusa e non sa calcolare le misure, e così il confine con la str....ggine viene ampiamente superato.
Bisogna vive a LA per potere capire le dinamiche e adeguarsi, o morire sotto il suo peso.
Darwin Docet.
In tema di diversità, beh, ce ne sono tante: Popolari, culturali, sentimentali etc ...
Siamo due popoli diversi.
Noi viviamo nel passato, ci fregiamo di un passato che non ci appartiene più.
Loro vivono proiettati nel futuro.
Vanno avanti, vanno sempre avanti. Sono positivi e propositivi. Se cadono si rialzano più forti di prima.
Noi ci lamentiamo e non facciamo nulla per migliorare. Se cadiamo, restiamo a terra. Anzi, se possiamo ci trasciniamo dietro qualcun'altro.
Oltre ad essere bloccati e sinceramente a retrocedere, siamo legati al concetto verghiano della "Roba". Se abbiamo qualcosa ci aggrappiamo a questa, ce la teniamo stretta e la nascondiamo agli altri.
Loro condividono tutto. Si condividono gli spazi, gli appartamenti.
Ma lo hanno capito solo loro che una barca per andare andare avanti ha bisogno che ci stiano due a remare?
Qui il secondo remo mi sa tanto lo usiamo per darlo in testa a chi ci sta accanto, e continuiamo a remare solo con uno. Andando intorno.
E vivendo lì ti adegui. Ah se ti adegui !!! Non puoi mica fare l'italiano in America ! Intendo di mantenere le brutte nostre abitudini, non le buone.
Anche col lavoro ad esempio.
Se abbiamo un lavoro, lo facciamo per tutta la vita. Non esiste cambiare. Sia perché magari adesso è complicato farlo, sia per il nostro attaccamento al concetto di ''Posto Fisso".
Può essere che magari a 20 anni volevo fare l'avvocato e adesso invece voglio aprire una salumeria???
Non esiste !!! E poi la gente che può pensare???
I ragazzi vanno via da casa molto presto, intorno ai 18 anni.
Vanno a vivere nei college o con altri ragazzi. Si trovano un lavoro per mantenersi, generalmente cameriere, commesso o altro.
In Italia i "ragazzi" stanno a casa fino ai loro 40 anni suonati o finché non si sposano. Vivono alle spalle della famiglia, perché fare il cameriere è un affronto troppo grande da sopportare.
Stanno parcheggiati all'Univerisità perché tanto "paga papà" e perché non costa così tanto da non potersi permettere un buon numero di anni fuori corso.
Non ci credete ? Il costo medio di un anno in una buona università, che poi ti consentirà l'accesso ad un buon lavoro, è di circa 60 mila dollari. E quando spendi 60 mila dollari per un solo anno, sicuramente non ti puoi permettere di andare fuori corso.
In conclusione, posso solo dire che Los Angeles è una città estrema.
O la si ama o la si odia.
Per citare uno dei film che adoro, e che ha rovinato la mia intera esistenza, parlo di"Pretty Woman" ovviamente:
"O l'ami o la detesti ... e se l'ami l'amerai per sempre, altrimenti imparerai ad apprezzarla, ma non la sentirai mai veramente!"
Ciao Anna Maria anche io ho lasciato il mio cuore la' , non avendo possibilità di trasferirmi continuerò a sognarla e andarci appena possibile per una breve vacanza ci sono stato 4 volte e ogni volta mi sento più a mio agio che a casa mia ..
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