Magnifica giornata al Getty Center.
Questo museo è fantastico, sia per il posto il cui è situato, vedi tutta Los Angeles a perdita d'occhio, e sia perchè è ''a gratis'' ... finalmente qualcosa che non si pagaaaaaa !!!!!
Ma per arrivarci ho penato un pochino, perchè dovete sapere che quando una è minchiona nel proprio Paese, lo è anche nel resto del mondo e il fatto di sapere poco e male l'inglese aiuta la mia minchionaggine.
Ovviamente per andare in qualunque posto volete, dovete prendere minimo due bus e, bene che vi vada un'ora, un'ora e mezza di tragitto, esculdendo i tempi di attesa. Tipo oggi.
Furba io, mi faccio sempre il giorno prima, il tragitto con google maps che non sbaglia un colpo.
Ma stavolta fallì.
Arrivo alla fermata aspettando il 233.
Mi passano davanti tutti i bus possibili.
Io, con Michael alle orecchie, ballavo e cantavo, incurante dei passanti e soprattutto del tempo che passava.
Quando mi accorgo che era quasi un'ora che aspettavo.
Praticamente avevo ascoltato tutto Immortal (27 brani, per la cronaca), e ancora il 233 non passava.
Così mi sorge un dubbio.
Guardo meglio la tabella della fermata e leggo che il Maledetto passa solo la mattina presto e la sera sul tardi. Lo stramaledico, e dopo aver perso per 3 volte di fila il 761, mi decido a chiedere all'autista se va al Getty Center.
Lui mi dice di sì e finalmente si parte. E soprattutto, finalmente si arriva.
C'è una specie di trenino che ti porta su, e già assapori il panorama.
Per fortuna oggi qui c'era il solito cielo azzurro e il sole, il caldo sole.
Il Getty Center è enorme, immenso, non sai da dove cominciare.
Io, come sempre, anche con la mappa in mano, mi perdo, così vado ad ''orecchio''.
Tipo seguo le persone.
Mi sono ritrovata in un giardino fantastico, e per arrivare al centro devi fare una specie di percorso concentrico, una sorta di labirinto, ma con un sentiero, non con dei muri.
Per arrivare al centro, nessun problema, ma grazie al mio meraviglioso senso dell'orientamento, non riuscivo più ad uscire.
Gira che ti rigira mi trovavo sempre nello stesso punto.
Mi aspettavo che da un momento all'altro spuntasse da dietro un cespuglio David Bowie, nelle vesti di Jareth, il re dei Goblin, a cantare ''As the World Falls Down'' (adoro questa scena del film e David è troppo sensuale ... ma sto andando fuori tema).
Riesco a trovare l'uscita, in fondo era semplice, dovevo solo seguire i cartelli con la scritta ''Exit''.
La giornata è passata in totale relax tra le varie sale del museo.
Ho visto dipinti e sculture. Ma quante cose ci hanno fregato ???
E' possibile che devo venire in America per vedere dei dipinti che dovrebbero stare in Italia o nei loro Paesi di origine?
Mah.
E' bello passare le giornate nei musei. In musei come questo, ad esempio, o al Getty Villa.
Ho voluto aspettare il tramonto, sapevo che la vista da lì sarebbe stata stupenda.
Ho sognato questo tramonto da quando ero in Italia.
E in effetti, perfetto è stato perfetto.
No, non proprio, mi correggo. Per essere perfetto mancava QUALCOSA !!!! UFFFFFFF
In qualche modo ho rimediato .... ehehehhehe.
Non oso immaginare a quanto sarebbe meraviglioso stare su quella terrazza con la persona speciale ....
Il sole qui tramonta alle 16.30 e già alle 17.30, il cielo è nero e con le stelle!!!!
E visto che la strada del ritorno era lunga e l'ultima fermata si trovava in un luogo isolato e buio, dovevo sbrigarmi.
Ho dato un ultimo sguardo al sole che spariva dietro la collina e sono andata via.
è bello seguirti, bello leggerti. mi piace molto come ci coinvolgi in questo tuo viaggio. ti stringo forte. floriana
RispondiEliminaGrazie di cuore Flo ... per me è un piacere farlo, vorrei che fossi qui con me a condividere questa esperienza. Ti stringo forte. A presto
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